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L’esperienza di Battipaglia

L’implementazione del progetto a Battipaglia è finalizzato all’apprendimento della storia della città di Battipaglia attraverso, principalmente, la raccolta di materiali (fotografie e oggetti) appartenenti alla storia familiare dei ragazzi stessi. Tale raccolta servirà ad innescare la discussione sugli episodi rilevanti della storia non solo cittadina. Il progetto sarà integrato con la proiezione di documentari e incontri con persone, testimoni del tempo che arricchiscano, con la narrazione orale, la raccolta documentale.

Il progetto prende vita a Battipaglia per iniziativa dei due autori del documentario “Ritorno a Battipaglia” (2013) che hanno voluto dare un seguito al progetto di ricerca sulle fonti avviato proprio nel corso della realizzazione del documentario. Fondamentale per la concretizzazione di questo progetto l’incontro con l’Istituto Gatto e con la professoressa Alfinito in particolare. Il progetto a Memoria! a Battipaglia nasce dal desiderio di far partire una iniziativa culturale più ampia indirizzata alla riscoperta della storia cittadina e alla creazione di un luogo fisico e digitale della memoria, il MUBAT, il museo di Battipaglia.

L’iniziativa per i ragazzi, focalizzata in primis sullo sbarco delle truppe alleate nel settembre del 1943, riguarda comunque tutta la storia cittadina e di riflesso quella nazionale. I 150 anni circa dello Stato Unitario infatti trovano nella storia di Battipaglia una sorta di metafora a partire dalla nascita delle “Comprese” (costruzioni per i terremotati della Lucania), a cavallo tra i Borboni e il passaggio dei garibaldini e l’Unità d’Italia. La nascita del Comune come espressione del ventennio, lo sbarco alleato e le lotte per il posto di lavoro consentono di proiettare gli eventi cittadini nel contesto nazionale.

Il coinvolgimento degli alunni delle scuole si concretizza pertanto in due differenti modalità: da un lato i ragazzi sono i beneficiari dell’attività formativa dall’altra, rendendosi parte attiva del progetto, ne diventano gli agevolatori e intermediari nei confronti delle famiglie.

Questi due ruoli si esprimono, con maggiore enfasi, in due differenti fasi del progetto, anche se è ovvio che il confine tra le attività non è netto e che l’azione didattica pervaderà tutte le azioni che saranno intraprese per la realizzazione del progetto stesso. Pertanto le attività saranno articolate in due fasi:

  • Incontri di comunicazione e formazione rivolti agli studenti sulla storia della città
  • Attività di ricerca ed elaborazione da parte degli studenti
PRIMA PARTE

Sono previsti un incontro di pianificazione con i professori e due incontri con i ragazzi durante i quali saranno proiettati filmati d’epoca, interviste e anche testimoni, diretti o indiretti, del tema oggetto dell’incontro.

Primo Incontro In questo incontro sarà trattato tutto il periodo intercorrente tra la fondazione della città (come Comune autonomo da Eboli e Montecorvino) e lo sbarco alleato nel 1943, con l’esame dei temi relativi alla costituzione delle nuove città come nuove “colonie” nazionali, la caduta del fascismo,i bombardamenti su Battipaglia, l’armistizio e lo sbarco alleato.

Secondo Incontro si parlerà della ricostruzione post bellica, della crescita della città e gli episodi del 1969 con i tragici episodi che portarono alla morte di due innocenti vittime.

SECONDA PARTE

Si coinvolgeranno gli studenti non solo in qualità di “ascoltatori” ma saranno indirizzati verso la realizzazione di un progetto di elaborazione delle informazioni raccolte e di quelle che gli stessi ragazzi saranno in grado di raccogliere durante la ricerca.

L’obiettivo è che i ragazzi si facciamo tramite  presso le loro famiglie per raccogliere informazioni e oggetti, in qualche modo, relativi alla storia della città. Tutto ciò confluirà da un lato nel progetto di archivio digitale cittadino, dall’altro negli elaborati che i ragazzi stessi prepareranno con l’aiuto di professori e tutor.
L’intera operazione sarà supportata, da momenti collettivi rivolti ai ragazzi e ai professori.

RISULTATI ATTESI

Ai ragazzi non è richiesta la realizzazione di uno specifica tipologia di progetto ma si lascia loro la possibilità di ideare quello che poi sarà il risultato finale. L’aspettativa è che sia la loro fantasia a determinare il risultato finale.